Crescita personale
12/4/2023
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Benefici dell’arte sul benessere emotivo

L’arte provoca diversi effetti: attiva i nostri sensi, stimola l’immaginazione, espande la mente e libera le emozioni. In generale, godersi le opere artistiche gradevoli e belle con contenuto estetico positivo, ci riempie a livello sensoriale e intellettuale e favorisce uno stato emotivo positivo.

Questa affermazione è sostenuta sin dagli inizi della psicologia. Howard Gardner, autore della teoria delle intelligenze multiple, difendeva l’insegnamento dell’arte nell’educazione perché aiuta a sviluppare il pensiero intuitivo e creativo.

In che modo influenzano la musica, la pittura e altre forme di arte, la nostra mente? Quali benefici possono avere sul nostro benessere emotivo?

Arte e cervello: elaborazione degli stimoli

L’elaborazione cerebrale delle opere d’arte non si ferma solamente all’identificazione dell’immagine, del suono o di altri stimoli come le trame o il movimento. Esiste, ad esempio, un’area specifica del cervello che si attiva solamente con l’ascolto di brani musicali o mentre si balla avvengono connessioni tra il sistema limbico e il cervelletto.

Per questo, lo studio di come ogni modalità artistica attiva il nostro cervello è molto ampio.

Opere visive (pittura, scultura e danza)

Osservare un’opera d’arte è un processo che inizia nella retina, in cui si crea un’impressione approssimativa di ciò che stiamo vedendo. In seguito, questo insieme di luci e colori acquisisce profondità e contorni quando viene elaborato nella corteccia visiva primaria, situata nel lobo occipitale.

L’informazione estratta da questa immagine (movimento, colore, contorno, forme, ecc.) si ottiene attraverso l’intervento di aree secondarie legate alla memoria (lobo temporale), le emozioni (sistema limbico) o la sua relazione con concetti astratti (lobo frontale).

Questa elaborazione secondaria ci collega con l’arte. Queste rappresentazioni mentali di ciò che si sta osservando, insieme a tutti i processi coinvolti, ci permettono di trovare un parallelismo tra la nostra idea del mondo e l’immagine che osserviamo.

Musica

A effetti neurologici, ascoltare un brano musicale non è lo stesso che ascoltare altri tipi di suoni. Anche se gli stimoli uditivi, artistici o no, passano per il timpano, il mesencefalo, la corteccia uditiva primaria e secondaria, la musica richiede altre aree per la sua corretta elaborazione:

  • Corteccia prefrontale: l’evocazione di ricordi e le emozioni che trasmettono il tono e il ritmo della musica si elaborano in questa parte del lobo prefrontale.
  • Zona temporale destra: riconoscimento di melodie, ritmo e tono del brano.
  • Sistema limbico: la parte emotiva dell’elaborazione della musica avviene in questa struttura sottocorticale che è collegata, a sua volta, con le altre due citate.

Cosa succede nella nostra mente quando creiamo un’opera d’arte?

Elaborare l’arte e produrlo sono due processi che, anche se riguardano lo stesso oggetto, funzionano in maniera diversa. Non è lo stesso ascoltare una canzone che comporne una. Quest’ultimo processo, infatti, implica l’associazione e la sintesi di esperienze, idee e capacità fisiche.

In questo senso, autori come Arieti, Howard Gardner o de la Gándara affermano che per produrre un’opera d’arte è necessaria l’attivazione dell’area multimodale del cervello, anche conosciuta come TPO o temporo-parieto-occipitale, insieme alla corteccia prefrontale. Queste zone corticali lavorano insieme per integrare gli stimoli esterni con le informazioni presenti nel cervello, sintetizzando così una forma di espressione unica: l’arte.

Tuttavia, per produrre un’opera artistica non basta questo lavoro ma è necessario che si aggiunga una componente emotiva. Qui entrano in gioco le zone mediali degli emisferi cerebrali (come l’area paraippocampale e la circonvoluzione fusiforme) e il sistema limbico, che si occupano di dare il tono emozionale all’opera.

La creatività viene influenzata anche dalla lateralità: l’emisfero sinistro, per esempio, è dominante nella produzione linguistica mentre il destro è più predominante nella creazione musicale.

Benefici dell’arte sul benessere emotivo

Il gran potere dell’arte è quello di far sentire, ossia l’effetto sensoriale che ha sull’osservatore e, ovviamente, su chi la crea. Kant affermava che il piacere estetico era disinteressato, un'interazione tra i processi che nascono nella mente e ciò che entra attraverso i sensi (in psicologia si conosce come processi di bottom-up e di top-down).

Di fronte a questo effetto evidente a livello intuitivo, molti ricercatori hanno iniziato a studiare in maniera controllata i benefici dell’arte sul benessere emotivo. Vediamo i più importanti:

1. Arteterapia

L’arteterapia è la prova più evidente dell’uso dell’arte in psicologia per migliorare la salute mentale delle persone. Si sfrutta l’espressione artistica per supportare il processo terapeutico e aiutare il paziente a trovare vie per la sua espressione e la comunicazione emotiva, così come per ridurre lo stress, migliorare l’autostima e l’introspezione in modo secondario.

2. Riduzione dello stress

Anche senza sessioni di arteterapia, l’espressione artistica è legata direttamente e indirettamente alla riduzione dello stress. Le attività artistiche, infatti, si sono dimostrate più efficaci per questo fine che quelle non artistiche.

3. Stimolazione del pensiero creativo

Nell’arte non ci sono risposte sbagliate. Quando si utilizza per migliorare la salute mentale, le limitazioni del pensiero che solitamente ci frenano si disattivano, esercitando i muscoli del cervello in modo diverso da ciò a cui siamo abituati. Allenare il pensiero creativo è fondamentale per la risoluzione dei problemi nella vita quotidiana.

4. Miglioramento dell’autostima

Non è necessario essere un artista per creare arte. Attraverso l’espressione artistica si liberano emozioni e si elaborano opere che, anche se non verranno esposte in un museo, producono una sensazione di realizzazione, aiutano a migliorare la conoscenza di sé e attivano il “circuito della ricompensa”. In più, le capacità sviluppate con l’esercizio artistico stesso (suonare uno strumento, ballare, tecniche di pittura) contribuiscono anche a creare un’immagine più positiva di se stessi.

5. Benefici per la memoria

Sia elaborare opere artistiche che godersele come spettatore stimolano le aree legate ai ricordi, come spiegavamo all’inizio dell’articolo. Sono diversi, infatti, gli studi che avallano l’uso dell’arteterapia in pazienti con danni cerebrali gravi e demenze come l’Alzheimer.

6. Arte e dolore cronico

Vista la complessità del dolore cronico, è importante la sua comprensione per far stare meglio le persone che ne soffrono. Uno studio del 2019, pubblicato nella rivista Metas de enfermería, ha studiato questa relazione e ha scoperto che, effettivamente, l’arteterapia aiuta i pazienti a comprendere meglio il loro dolore e a provare un certo sollievo grazie all’apertura del campo d’attenzione e lo sviluppo di strategie cognitivo-emotive.

Anche se può sembrare controintuitivo collegare l’arte con il dolore fisico (al di là della sua espressione nell’opera), è vero che esistono studi che mettono in relazione la pratica artistica con la riduzione del dolore cronico.

In definitiva, i benefici che la psicologia ha trovato nell’arte per aiutare le persone a migliorare la propria emotività sono diversi. Per questo, parla con il tuo professionista di psicologia per sapere se puoi trarre vantaggio dell’espressione artistica. E se sei una di quelle persone che si possono sfogare ballando senza controllo, che si appassionano a un personaggio o che trovano piacere nell’usare un carboncino, non avere dubbi: esplora te stesso attraverso l’arte.

In therapyside troverai professionisti in grado di consigliarti, sostenerti e aiutarti in modo sicuro e confidenziale.

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